domenica 23 febbraio 2014

lunedì 11 novembre 2013

Citazione della settimana

Dal film: la primavera di Michelangelo

-"Platone è nato nel... poniamo nel 428 avanti Cristo. Come fare per fissare tale data nella nostra mente? ... vediamo il quattro, come lo si rappresenterà?"
-"con i quattro evangelisti"
-"Bene. Poi il due?"
-"Adamo ed Eva"
-"Bravissimo. Ora, a che cosa penseremo per il numero otto?"
-"le otto meraviglie del mondo!"
-"otto? io ne conosco solo sette."
-"mio padre dice che l'ottava meraviglia è qui a Firenze. La cupola del Brunelleschi" 

Ophelia - Millais

Ophelia -Millais

" C'è un salice che cresce di traverso
a un ruscello e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente; qui ella venne,
il capo adorno di strane ghirlande
di ranuncoli, ortiche, margherite
e di quei lunghi fiori color porpora
che i licenziosi poeti bucolici
designano con più corrivo nome
ma che le nostre ritrose fanciulle
chiaman "dita di morto"; ella lassù,
mentre si arrampicava per appendere
l'erboree sue ghirlande ai rami penduli,
un ramo, invidioso, s'è spezzato
e gli erbosi trofei ed ella stessa
sono caduti nel piangente fiume.
Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua,
l'han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch'ella, come una sirena,
cantava spunti d'antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d'altro regno
e familiare con quell'elemento.
Ma non per molto, perché le sue vesti
appesantite dall'acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto a una fangosa morte"
-William Shakespeare, Amleto:  Atto IV, Scena VII


Olio su tela, 1851-52, Londra
Il dipinto rappresenta Ofelia, l'innamorata del principe Amleto dall'opera di William Shakespeare. La posa di Ofelia- le sue braccia aperte e lo sguardo rivolto verso l'alto- rappresenta perfettamente la scena: la povera fanciulla, caduta nel fiume mentre coglieva dei fiori, ormai incapace di ragionare razionalmente, lacerata nel cuore per via delle disgrazie subite, annega continuando a cantare un ultimo, disperato e lamentoso canto. I suoi vestiti, rigonfi d'aria, le permettono di stare a galla per poco; "Ma non per molto, perché le sue vesti, appesantite dall'acqua assorbita, trascinaron la misera dal letto del suo canto a una fangosa morte"

Una curiosità: sulla destra si può notare un teschio, che probabilmente sta a rappresentare la morte. Inoltre i fiori che si vedono galleggiare nel fiume corrispondono esattamente a quelli elencati da Shakespeare nella descrizione della sua ghirlanda. Ma hanno un doppio significato; che si comprende attraverso il linguaggio dei fiori. Infatti l'unico fiore non enunciato da Shakespeare ma si rappresentato nel dipinto è il Pioppo rosso, che simboleggia il sonno e la morte. Ma anche le altre piante come l'olmaria, il salice, l'ortica e il papavero sono piante simboliche di morte ma contemporaneamente di purezza e innocenza, che forse stanno a rappresentare l'ingiusta morte di Ofelia e la sua infelice vita ormai distrutta dalle persone a lei vicine. 
Il pittore vuole quindi rappresentare la psicologia della giovane, che viene maltrattata, usata, insultata e ferita mentalmente durante tutta la tragedia. Rappresenta una donna che, nonostante stia morendo annegata, non fa nulla per salvarsi. Non sembra nemmeno stia annegando, è una donna che ha accettato il suo destino. 

Ofelia, abbandonata e distrutta, si libera finalmente dallo stritolamento che subisce tra i doveri di obbedienza al padre e l'amore che sperava sincero da parte di Amleto e sviscera le proprie emozioni in un monologo:

« Oh, qual nobile mente è qui sconvolta!
Occhio di cortigiano,
lingua di dotto, spada di soldato;
la speranza e la rosa del giardino
del nostro regno, specchio della moda,
modello d'eleganza,
ammirazione del genere umano,
tutto, e per tutto, in lui così svanito!...
E io, la più infelice e derelitta
delle donne, ch'ho assaporato il miele
degli armoniosi voti del suo cuore,
debbo mirare adesso, desolata,
questo sublime, nobile intelletto
risuonare d'un suono fesso, stridulo,
come una bella campana stonata;
l'ineguagliata sua forma, e l'aspetto
fiorente di bellezza giovanile
guaste da questa specie di delirio!...
Me misera, che ho visto quel che ho visto,
e vedo quel che seguito a vedere! »

David - Michelangelo

Scultura della settimana: 

David - Michelangelo
"Il marmo è come l'uomo, prima di intraprendere qualcosa, devi conoscerlo bene e sapere tutto ciò che ha dentro. Così, se in te ci sono delle bolle d'aria, io stò sciupando il mio tempo"




Iniziò tutto da un blocco di marmo. Nel 1463, Agostino di Duccio, iniziò ad abbozzare l'enorme blocco intenzionato a scolpire una colossale figura, ma non portò mai a termine l'opera.
Nell'agosto del 1501 il blocco verrà affidato a Michelangelo che ne farà l'attuale David.

Il David è alto 410 cm senza base, è rappresentato nudo come un eroe classico, un'atleta impregnato di forza fisica e di energia mentale. Colto nell'attimo di grande concentrazione che precede il lancio di fionda, è rappresentato nel momento precedente alla sa vittoria contro il gigante Golia. Si riesce a percepire la tensione che origina l'azione.

Michelangelo riesce, naturalmente, a curare ogni minimo dettaglio. Dalla fionda nella mano sinistra al sasso nella destra. Dalle vene delle mani all'espressione marcata.
Gli occhi profondi e grandi, la fronte corrugata. Tutto ci fa percepire la forza di ciò che stiamo osservando. Si rileva la naturalezza e la dolcezza della posa classica, dovuta a grandi studi dei modelli classici e dell'anatomia.
Si può anche notare alcune distorsioni delle proporzioni, tutte frutto di studi premeditati di Michelangelo, e non semplici errori. Il David è infatti pensato per essere osservato dal basso, ecco spiegata quindi la grandezza delle mani, dei piedi e della testa.

Questo è il meno che si può dire del David, ma non voglio entrare nei dettagli. Voglio che voi lettori entriate nel soggetto e capiate l'arte. Lascerò a voi il piacere della scoperta, della deduzione. 

Il David è pura concentrazione di vitale energia.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/amore/frase-3080?f=a:652>