lunedì 11 novembre 2013

Ophelia - Millais

Ophelia -Millais

" C'è un salice che cresce di traverso
a un ruscello e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente; qui ella venne,
il capo adorno di strane ghirlande
di ranuncoli, ortiche, margherite
e di quei lunghi fiori color porpora
che i licenziosi poeti bucolici
designano con più corrivo nome
ma che le nostre ritrose fanciulle
chiaman "dita di morto"; ella lassù,
mentre si arrampicava per appendere
l'erboree sue ghirlande ai rami penduli,
un ramo, invidioso, s'è spezzato
e gli erbosi trofei ed ella stessa
sono caduti nel piangente fiume.
Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua,
l'han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch'ella, come una sirena,
cantava spunti d'antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d'altro regno
e familiare con quell'elemento.
Ma non per molto, perché le sue vesti
appesantite dall'acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto a una fangosa morte"
-William Shakespeare, Amleto:  Atto IV, Scena VII


Olio su tela, 1851-52, Londra
Il dipinto rappresenta Ofelia, l'innamorata del principe Amleto dall'opera di William Shakespeare. La posa di Ofelia- le sue braccia aperte e lo sguardo rivolto verso l'alto- rappresenta perfettamente la scena: la povera fanciulla, caduta nel fiume mentre coglieva dei fiori, ormai incapace di ragionare razionalmente, lacerata nel cuore per via delle disgrazie subite, annega continuando a cantare un ultimo, disperato e lamentoso canto. I suoi vestiti, rigonfi d'aria, le permettono di stare a galla per poco; "Ma non per molto, perché le sue vesti, appesantite dall'acqua assorbita, trascinaron la misera dal letto del suo canto a una fangosa morte"

Una curiosità: sulla destra si può notare un teschio, che probabilmente sta a rappresentare la morte. Inoltre i fiori che si vedono galleggiare nel fiume corrispondono esattamente a quelli elencati da Shakespeare nella descrizione della sua ghirlanda. Ma hanno un doppio significato; che si comprende attraverso il linguaggio dei fiori. Infatti l'unico fiore non enunciato da Shakespeare ma si rappresentato nel dipinto è il Pioppo rosso, che simboleggia il sonno e la morte. Ma anche le altre piante come l'olmaria, il salice, l'ortica e il papavero sono piante simboliche di morte ma contemporaneamente di purezza e innocenza, che forse stanno a rappresentare l'ingiusta morte di Ofelia e la sua infelice vita ormai distrutta dalle persone a lei vicine. 
Il pittore vuole quindi rappresentare la psicologia della giovane, che viene maltrattata, usata, insultata e ferita mentalmente durante tutta la tragedia. Rappresenta una donna che, nonostante stia morendo annegata, non fa nulla per salvarsi. Non sembra nemmeno stia annegando, è una donna che ha accettato il suo destino. 

Ofelia, abbandonata e distrutta, si libera finalmente dallo stritolamento che subisce tra i doveri di obbedienza al padre e l'amore che sperava sincero da parte di Amleto e sviscera le proprie emozioni in un monologo:

« Oh, qual nobile mente è qui sconvolta!
Occhio di cortigiano,
lingua di dotto, spada di soldato;
la speranza e la rosa del giardino
del nostro regno, specchio della moda,
modello d'eleganza,
ammirazione del genere umano,
tutto, e per tutto, in lui così svanito!...
E io, la più infelice e derelitta
delle donne, ch'ho assaporato il miele
degli armoniosi voti del suo cuore,
debbo mirare adesso, desolata,
questo sublime, nobile intelletto
risuonare d'un suono fesso, stridulo,
come una bella campana stonata;
l'ineguagliata sua forma, e l'aspetto
fiorente di bellezza giovanile
guaste da questa specie di delirio!...
Me misera, che ho visto quel che ho visto,
e vedo quel che seguito a vedere! »

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